Il costume del “Sacre”

Iniziata la sua carriera sotto l’Ancien Regime con un ritratto di Maria Antonietta, Marie-Victoire Jaquotot fu allieva e poi moglie di uno dei più celebri pittori della Manifattura di Sèvres, Etienne Charles Le Guay (1762-1846). Lei stessa intorno al 1800 iniziò a lavorare nella Manifattura come “pittrice di figure” e collaborò ad un certo numero di produzioni prestigiose.  La sua fama durante l’Impero e la Restaurazione fu tale che nel 1816 aprì una scuola di pittura su porcellana e lo stesso anno ricevette da Luigi XVIII il titolo di “Peintre sur porcellaine du Cabinet du Roi”  e nel 1828 Carlo X la nominerà “Premier Peintre de porcellaine du Roi”. Marie-Victoire Jaquotot affermò di aver dipinto dal vero questo ritratto di Napoleone in costume del Sacre. In una lettera indirizzata al barone di Werther nel 1838, nella quale sollecitava l’acquisto di alcuni ritratti storici tra cui questo, rivelava: Il ritratto di Napoleone mi fu richiesto in segreto da lui nel 1813; voleva fare una sorpresa all’imperatrice Maria Luisa e, diceva, una medaglia vivente per i posteri. Mi dette un’ora e mezzo di seduta in due volte, accompagnato solamente da Regnault di Saint-Jean d’Angély. Gli accessori non erano assolutamente terminati nel 1814”. Nonostante ciò, il presente ritratto è una copia del ritratto LImperatore in costume del Sacre di Anne-Louis Girodet de Roucy-Trioson (1767-1824) eseguito nel 1812. Marie Victoire Jaquotot copiò diverse opere del pittore con cui ebbe un’amicizia talmente profonda da voler esser sepolta accanto a lui al cimitero di Père Lachaise.

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